Sardi due volte in vantaggio ma dopo 6 minuti sempre ripresi. Due legni per parte ma gli ospiti hanno tirato tre volte. Bernardotto ancora in gol. Birligea entra, segna ed esce. Allo stadio erano in 2.255
TERAMO – Anche la partita con l’Olbia non sfugge alla regola delle occasioni mancate ma almeno stavolta, i biancorossi sono riusciti a raccogliere il latte versato, piuttosto che piangerci sopra. Con l’Olbia finisce 2-2 con i sardi al tiro tre volte in tutta la partita ma sempre in vantaggio, con i biancorossi costretti a rincorrere, per fortuna trovando i pareggi a pochi minuti di distanza dall’aver subìto i gol.
Le reti arrivano nel più classico del detto pallonaro ‘gol mangiato, gol subìto’. Accade all’11’: due minuti prima sia Fiorani che Malotti fanno a gara a chi non centra la porta avversaria da due passi e l’Olbia, nella ripartenza, con Ragatzu, suk filo del fuorigioco, aggira Agostino e segna l’1-0. Trascorrono sei minuti e al 17′, un pregevole ‘taglio’ in profondità di Hadziosmanovic affida la palla, puntuale come un orologio, ai piedi di Bernardotto che trafigge il portiere Var der Want in uscita sul palo più lontano. Secondo gol consecutivo per il centravanti che si è sbloccato dopo il pari di Pescara.
Nella ripresa stesso copione: al 61′ il traversone di Rosso è per la testa di Malotti, la cui conclusione passa a un soffio dal palo. Due minuti e ancora Ragatzu, con un colpo di alta scuola e precisione, infila di sinistro Agostino, dal limite dell’area, imparabilmente. Trascorrono, come prima, sei minuti e il Bonolis torna ad esplodere di gioia. Stavolta è il nuovo entrato Birligea (in campo solo 19 minuti, costretto a uscire per infortunio), ultimo nella mischia in area sarda, a raccogliere il pallone ‘spizzato’ di testa da Lombardo e ad appoggiare in fondo alla rete.
In mezzo ai due botta e risposta. più Teramo che Olbia, nella accanita ricerca del gol della vittoria. Ma al 23′ è il palo a negare a Malotti la gioia del gol sottoporta e Mungo manda in curva la ribattuta e alla mezzora è pari anche per i legni: un errore teramano mette Chierico nelle condizioni di battere a rete e centrare la traversa.
Un minuto dopo e al 36′ due episodi da rivedere, con Rosso atterrato in area ma ammonito per simulazione e un tocco con le mani di un difensore non rilevato. Al 44′ ancora Malotti tiene aperto il conto personale con la sfortuna, facndosi respingere con i piedi la conclusione a rete. Sia il Teramo che l’Olbia hanno però una palla clamorosa ciascuno per chiudere la partita: all’86 Agostino con un brivido lungo la schiena guardala palla finire di poco a lato dopo il tocco di Palesi servito da Ragatzu e al 91′, nel secondo dei tre minuti di recupero, è Van Der Want a dire di no Bernardotto, che qualche secondo dopo si vede annullare un gol per fuorigioco (che c’era).
Finisce in parità ma con forti rimpianti in casa Teramo, nella giornata in cui al Bonolis la campagna di riduzione dei prezzi dei biglietti ha portato al record stagionale di presenze, 2.255.